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Lavori Marittimi: Case History

Italia, Genova - Lavori storici nel porto di Genova (1906 - 1945) E-mail

Prolungamento del molo Galliera e banchine al ponte Caracciolo
E' stata affidata alla Soc. An.Lavori del Porto di Genova, trasformatasi successivamente in Grandi Lavori Fincosit S.p.A. la costruzione del prolungamento del molo Galliera, e la costruzione dei nuovi muri di banchina al Ponte Caracciolo.

Diga foranea
Il grande ampliamento di ponente del porto aveva inizio nel 1913 con la costruzione, completata entro il 1926, del primo tratto, di m.1550, della Diga Foranea.
La diga venne studiata dal Genio Civile del tipo a muro verticale formato con piloni composti di tre massi cellulari, per contenerne il peso singolo (=220 t) nella possibilità di sollevamento del pontone posa massi ITALICO, il primo pontone di portata superiore alle 100 t. impiegato nei lavori marittimi ed appositamente studiato ed approntato nel 1914 dalla Grandi Lavori Fincosit, con la possibilità di portare a bordo tre elementi del peso massimo.
Le celle dei massi vennero poi riempite con versamento di calcestruzzo di calce e pozzolana.


Nel secondo tratto della Diga Foranea (1926 - 1929), lungo m.1850, costruito a protezione del bacino di Sampierdarena, venne perfezionata la sezione della diga prevedendone i massi, (della larghezza di m. 4.50 nel senso longitudinale diga) del tipo pieno, o ciclopico, del peso singolo sino alle 450 t.
Per il trasporto e la posa dei massi la Grandi Lavori Fincosit provvide a costruire il pontone posa massi IMPERATOR, che, con la potenza di sollevamento di 450 t. e la possibilità di trasportare quattro massi di tale peso, rappresenta tutt'ora uno dei maggiori mezzi galleggianti del genere.
La sezione della Diga Foranea, indipendentemente dalla bontà d'esecuzione delle opere, è risultata col tempo insufficiente sotto il profilo idraulico per la limitatezza dei fondali antistanti e forte elevazione della sovrastruttura; dopo gli eventi della tempesta del febbraio 1955, è stata trasformata con una gettata esterna in massi artificiali e scogliera.

 

Prolungamento orientale del molo Galliera
Con tipo analogo di struttura fu portato a compimento il prolungamento del Molo Galliera, per una lunghezza di m.400, a completamento della difesa della bocca di levante del porto.

 

Moli di sottoflutto
Con piloni di massi ciclopici sovrapposti sono stati costruiti i moli di sottoflutto, che delimitano il grande complesso portuale, a levante, o Molo Cagni, (che ha richiesto l'asportazione degli strati superficiali del fondale e la loro rigenerazione con letto di sabbia versata) - sviluppo m.630 - ed a ponente, o Molo Polcevera, - sviluppo di circa m.800.

 

Banchine al ponte Andrea Doria
Per attrezzare il Ponte Andrea Doria del Porto Vecchio, formato con banchine a ridotto fondale, all'accosto dei grandi transatlantici, vennero costruiti dei muri di sponda avanti ai lati W ed E dell'opera esistente, in parte con piloni fondati su cassoni spinti in aria compressa sino a quota -13m.

 

Bacino portuale della Lanterna
Creato con il primo tratto di Diga Foranea il necessario ridosso, la Grandi Lavori Fincosit provvide a costruire l'intero bacino portuale comprendente le Calate Canzio e Bettolo ed i Ponti Rubattino e San Giorgio, con uno sviluppo di 2,7 chilometri di muri di banchina a piloni di massi, su fondali di m.12.
Lo specchio d'acqua a disposizione delle navi misura 74 ettari ed i piazzali ricavati dal mare 26 ettari. 


Bacino portuale di Sampierdarena
Sono stati costruiti cinque chilometri di banchine distribuite sugli sporgenti, o Ponti: Etiopia, Eritrea, Somalia, Libia e Canepa - lunghi ciascuno 400 m. - circa 80 ettari di specchi acquei, 75 ettari di piazzali totalmente ricavati dal mare.
I muri delle banchine sono del tipo a piloni di massi pieni sovrapposti, fondati a quota -12 ÷ -12,70 m., la banchina alla radice del Ponte Canepa ha fondale superiore ai 13 m.

 

Diga di recinzione SIAC a Cornigliano
La difesa dei piazzali che dovevano essere ricavati dal mare per la formazione dello stabilimento siderurgico della SIAC, ora ITALSIDER S.p.A., venne realizzata con una soluzione sotto vari aspetti originale, tenendo conto della notevole esposizione e dei bassi fondali.
L'opera comprendeva una diga, lunga m.925, a parete verticale su limitato fondale di 8 m. circa, formata con piloni di massi pieni sovrapposti (del peso singolo da 300 t. a 360 t., e con le superfici a contatto sagomate "a dente e contro dente"), un canale di calma ed una banchina di contenimento del terrapieno artificiale.
Per evitare lo scalzamento, dovuto ai forti moti riflessi e vorticosi, la diga venne protetta al piede con grandi lastre in c.a. tra loro collegate onde seguire gli abbassamenti del fondale antistante.
Diga e banchina hanno sopportato senza danno la grande tempesta del febbraio 1955, e sono state poi incorporate nel 1963 dall'ulteriore avanzamento a mare dei piazzali dello stabilimento siderurgico. 

 

Vasche di chiarificazione del depuratore del centro storico di Genova
COMMITTENTE SOCIETA' CARENA S.P.A. - Capogruppo
PERIODO DI COSTRUZIONE 1984-1990

L'impianto di depurazione delle acque reflue scolanti dal centro storico di Genova serve una popolazione di 220.000 abitanti.
Le quattro vasche di chiarificazione dell'impianto sono state realizzate posando e giuntando in opera su un fondale a quota -7,00 metri, n. 8 cassoni cellulari in cemento armato delle dimensioni in pianta di m 17,15 x 22,38, prefabbricati nel cantiere di Ponte Canepa.
Un nono cassone di dimensioni più ridotte (m 17,15 x 10,80) è stato realizzato per contenere la sala pompe.
CALCESTRUZZO 8.381 mc
VOLUME TOTALE DI CASSONI PREFABBRICATI 32.327 mc
ACCIAIO PER CEMENTO ARMATO 639.444 t

 

Bacino da carenaggio n° 5 (Genova)
COMMITTENTE CONSORZIO AUTONOMO DEL PORTO DI GENOVA
PERIODO DI COSTRUZIONE 1958-1962

Poichè la zona portuale prevista per la costruzione del bacino era interessata da intenso traffico, tale da impedire ingombri provvisionali, e il fondale relativo presentava, a quote assai variabili, un substrato roccioso fessurato poco idoneo all'ancoraggio di tiranti, venne studiata una struttura cellulare preparata totalmente in fase galleggiante in altra posizione portuale, portata in sito e poi affondata con acqua e quindi zavorrata con sabbia, sino ad esser stabile per peso su letto di giacitura elastica, spianato per una superficie di oltre 16.000 m².
La base venne formata con letto di sabbia marina e sovrastante strato di pietrisco, predisposto sia demolendo la roccia di fondo, ove risultava a quota troppo elevata, e sia asportandone il ricoprimento di terreno limoso-sabbioso per sostituirlo con calcestruzzo cementizio nelle zone di roccia profonda.
Il grande monolito (lungo m. 260,5 e largo m. 52, dislocamento provvisorio di 140.000 t., che si elevarono a 220.000 t. nella fase di affondamento), è stato realizzato solidarizzando, con precompressione longitudinale a cavi scorrevoli, 15 cassoni cellulari, delle dimensioni in pianta di m. 52 x 17,40, prefabbricati nel cantiere di Ponte Canepa su apposita piattaforma.
La precompressione, agente pure in senso trasversale al bacino, ha richiesto n. 9800 cavi.
La conca è lunga m. 252, larga m. 38, la quota del fondo è -10,50 m.
CALCESTRUZZO 51.200 mc
ACCIAIO PER CEMENTO ARMATO 3.190 t
CAVI DA PRECOMPRESSIONE 700 t

 

Pontile a servizio del superbacino di carenaggio di Genova
COMMITTENTE CONSORZIO AUTONOMO DEL PORTO DI GENOVA
PERIODO DI COSTRUZIONE 1980 -1982

Il pontile a giorno a difesa e servizio del bacino galleggiante di carenaggio in c.a.p. nel porto di Genova è interamente realizzato con cassoni cellulari in cemento armato.
I 14 cassoni che lo compongono, due dei quali costituenti i piloni di ancoraggio del superbacino, sono imbasati su scanno in pietrame a quote variabili da -17,50 a -20,00 metri e hanno il fusto delle dimensioni di m 21,64 x 17,30.
La parete esterna lato mare dei cassoni presenta una doppia fila di fori di comunicazione con la camera di smorzamento atti a ridurre l'agitazione ondosa nello specchio acqueo antistante il pontile.
L'impalcato è realizzato con elementi prefabbricati di collegamento fra i vari piloni e completato in sito con getto armato. Sull'impalcato del pontile corrono le due vie di corsa con scartamento 14 m. per il transito di due gru con portata l'una di 100 t a 60 m, l'altra di 40 t a 45 metri.
Il pontile ha una lunghezza di circa 380 metri.

 

Pontile riparazione ed allestimento navi sino alle 250.000 DWT a Genova
COMMITTENTE OFFICINE ALLESTIMENTO E RIPARAZIONE NAVI E
CANTIERI NAVALI RIUNITI
PERIODO DI COSTRUZIONE 1971 - 1973

Il pontile su cui corrono due grandi gru realizzato con elementi portanti costituiti da 10 grandi cassoni cellulari in c.a., poggia su terreno cedevole di natura limoso-sabbiosa con presenza di argille, a ponente del vecchio Molo Giano.
Il terreno è stato bonificato sostituendo strati superficiali più fortemente limosi-argillosi con un letto in sabbia e quindi precaricato riempiendo di sabbia le celle dei cassoni.
Dopo opportuno periodo le celle sono state svuotate, procedendo poi alla esecuzione, anche con prefabbricati, della sovrastruttura e degli elementi d'impalcato di raccordo.